Il rientro al lavoro dopo la maternità: l’esperienza di un percorso di reinserimento sereno in Philip Morris

Francesca Cagnoli, Supervisor Commercial Communications di Philip Morris Italia, racconta del suo rientro dalla maternità vissuto con serenità

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La sfida più grande di quando sono ritornata dal congedo maternità è stata sicuramente quella personale. La mia paura più grande era di essere rimasta indietro. Invece, ho avuto grande supporto da parte del capo e dei colleghi, è stato importantissimo.
Francesca Cagnoli, Supervisor Commercial Communications - Philip Morris Italia

Il rientro al lavoro dopo il congedo per maternità: una grande prova personale e professionale 

“La sfida più grande di quando sono ritornata dalla maternità è stata sicuramente quella personale, quasi mentale. Come lavoratrici e neo mamme abbiamo sempre un po’ di ansia da rientro, abbiamo paura di essere rimaste indietro dopo il congedo maternità, convinte di non ritrovare il nostro posto, di non essere accolte al meglio. Di essere guardate diversamente, come mamme e non più come professioniste. 

La mia paura era di essere rimasta indietro rispetto a tutto quello che era accaduto, insieme al timore di non riprendere con il giusto ritmo. Il business, soprattutto nelle funzioni commerciali, è in trasformazione ed evolve velocemente, per questo temevo che in 6-12 mesi avrei trovato un’altra azienda al mio ritorno. Un altro timore, poi, era quello di non essere più in grado di conciliare vita professionale e vita personale, soprattutto nella mia nuova posizione di Supervisor che mi chiede importanti responsabilità.

Tutto è andato meglio del previsto, e per fortuna! Se il pensiero del rientro a lavoro dopo la maternità mi rendeva insicura, una volta in ufficio ho ricevuto da parte del mio capo e dei miei colleghi il massimo supporto.

L'azienda mi ha messo disposizione tantissimi strumenti per vivere la mia maternità, e la mia genitorialità, con serenità. Durante il congedo maternità sono stata sostituita da una ragazza che è rimasta con me nei primi due mesi per aiutarmi a recuperare, quasi come a scuola! Anche il mio capo è stato poi molto presente, supportandomi con incontri one-to-one per aggiornarmi sui cambiamenti del business e per raccogliere le mie riflessioni. Non era scontato, ed è stata una bella sorpresa, sotto ogni punto di vista. 

Penso che, come dipendenti Philip Morris, siamo fortunati. Allo stesso tempo, molto dipende da ciascuno di noi e in base alla mia esperienza, il supporto del capo e dei colleghi è importantissimo. In ogni caso, il miglioramento nasce da noi stessi. Per esempio, accettando con serenità l’assenza del lavoro, senza retropensieri o paure, oppure accettando e guidando i cambiamenti nel proprio equilibrio vita-lavoro.”
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