Perché PMI punta alla neutralità carbonica?

In quanto azienda con un'impronta ambientale multinazionale, Philip Morris International (PMI) continuerà a ricoprire un ruolo di rilievo per affrontare la crisi climatica. Stiamo raggiungendo questo obiettivo riducendo le nostre emissioni di biossido di carbonio, il principale gas a effetto serra che determina il cambiamento climatico, per portare avanti la nostra transizione verso un modello economico "neutrale dal punto di vista climatico".

Il nostro lavoro di zero emissioni di CO₂ copre l'intera catena del valore, dall'approvvigionamento "a monte" di tabacco e altri materiali (circa l'85% delle nostre emissioni di CO₂) alle "attività dirette" di produzione, confezionamento e commercializzazione (circa il 10%), fino all'utilizzo "a valle" e alla fine del ciclo di vita dei nostri prodotti (circa il 5%).

L'impatto maggiore si ha nelle attività a monte, e in questo ambito stiamo già facendo progressi significativi. Ma PMI è anche impegnata a ridurre le emissioni nelle sue operazioni dirette, passando all'energia verde e rinnovabile.

Questa è una delle tante soluzioni che PMI applica alle sue attività dirette per ridurre i consumi e ottimizzare l'efficienza energetica, riducendo al minimo l'uso di combustibili fossili e promuovendo il passaggio alle energie rinnovabili.

Un esempio è il nostro stabilimento di Neuchâtel che ha raggiunto le zero emissioni nette nel 2021.

Lo stabilimento di Neuchâtel utilizza la tecnologia della pirolisi, che converte i rifiuti organici prodotti nello stabilimento - tra cui cartone, legno e foglie di tabacco - in energia verde.

Lo stabilimento sfrutta la sua posizione accanto al lago di Neuchâtel utilizzando l'acqua fredda del lago per raffreddare i macchinari e gli edifici. Come risultato di questo processo, l'acqua viene riscaldata. Prima di essere reintrodotta nel lago, il calore in eccesso viene estratto dall'acqua e utilizzato per riscaldare l'impianto, eliminando la necessità di gas naturale.