Filiera Integrata e Investimenti in Italia

A field with rows of tobacco plants and mountains in the background.

Philip Morris ha scelto da anni di investire totalmente sul territorio italiano, dal seme agricolo alla rivendita passando per impianti industriali all’avanguardia. È una storia di sviluppo che coinvolge mille piccole e medie imprese agricole per gli acquisti di tabacco italiano, prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana: complessivamente, circa 2 miliardi di euro investiti a partire dal 2000 con l’impegno  perun ulteriore investimento finoa 500 milioni di euro per il 2023.

Il 2021 è stato un anno importante, dieci anni di filiera integrata con il rinnovo dell’intesa tra Philip Morris Italia e Coldiretti per l’acquisto del tabacco in foglia coltivato in Italia.

Un percorso virtuoso che va avanti e che segna un esempio positivo all’interno di un contesto globale segnato da particolari criticità e complessità.

Gli interventi che Philips Morris sta attuando nel sistema produttivo del suolo italiano sono volti, oltre a migliorarne la qualità e l’efficienza in termini economici, al disegno di uno shared value a tutto tondo, secondo un modello a quattro capitali: economico, sociale, cognitivo, ambientale.

Il tutto nel rispetto delle i Buone Pratiche Agricole (GAP) , per tutto ciò che riguarda coltivazione, ambiente e persone

La produzione del tabacco in Italia 

L’Italia è il principale produttore di tabacco in Europa, di cui Philip Morris è il primo acquirente; questo ha permesso di posizionarci come unico player del settore a investire in ogni fase della filiera produttiva, permettendo di attivare catene di fornitura, sostenere l’occupazione e generare valore aggiunto per tutto il territorio. Oltre a un numero di dipendenti triplicato tra il 2014 e il 2018 – con una percentuale di under 30 pari al doppio della media italiana – l’impatto occupazionale di Philip Morris fa sì che per ogni posto di lavoro creato ne siano realizzati altri due lungo l’intera filiera economica.

Dove porta la filiera: l’impatto economico degli investimenti in Italia 

Per aver un’idea dell’impatto economico diretto, indiretto e indotto di Philips Morris Italia, basti pensare che Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna – oggi in piena operatività economica dopo un investimento superiore a 1,2 miliardi di euro per riconvertire interamente l’impianto verso la produzione di prodotti RRP – oggi è la prima tra le imprese manifatturiere in Emilia Romagna e crea oltre 340 milioni di euro di valore aggiunto in Emilia Romagna, pari allo 0,23% dell’intero PIL regionale e all’1% del PIL manifatturiero regionale.

Philip Morris International è presente anche nel Lazio, con l’headquarter di Philip Morris Italia, dove crea oltre 210 milioni di euro di valore aggiunto, pari allo 0,12% dell’intero PIL regionale e allo 0,15% del PIL regionale prodotto dalle imprese di servizi.

Anche le altre regioni italiane da cui PMI acquista di tabacco greggio e attività di prima lavorazione (Veneto, Umbria, Campania) favoriscono dell’indotto generato dalla filiera produttiva; in Umbria, per esempio, per ogni Euro di acquisti di Philip Morris se ne attiva 1 addizionale nel circuito economico regionale.

 
 

Condividi questa storia